Vola la Sterlina e cresceranno gli investimenti immobiliari in Inghilterra

Socinvest UK Notizie

Analisi delle ultime notizie sulla Brexit e su come riteniamo potrebbero influenzare gli investimenti immobiliari all’estero dei risparmiatori italiani che, nel contesto economico-finanziario attuale, non trovano opportunità redditizie in Italia.

Il mercato immobiliare in Inghilterra è tradizionalmente sempre stato molto solido e mentre aumentano imperterriti gli investimenti immobiliari esteri in Inghilterra nonostante la Brexit, l’eliminazione dell’incertezza rispetto ad un no deal dovrebbe gradualmente ripristinare la fiducia nel mercato immobiliare di Londra rispetto ai potenziali acquirenti che erano in attesa di un calo significativo dei prezzi (verificatosi solo per gli immobili di super-lusso) a seguito della Brexit, ma che ora sembra molto improbabile.

Coloro che hanno effettuato investimenti immobiliari all’estero a Londra nel dicembre del 2018, quando il cambio era a €1.10, in teoria avrebbero realizzato già una plusvalenza del 6%, ovvero di circa €43,000 in pochi mesi, se consideriamo che il valore medio degli immobili Londra è di £614,182 (Indice dei Prezzi Immobiliari Rightmove al febbraio 2019) e che il cambio oggi è quotato a €1.16. Lo stesso indice individua anche un incremento dei prezzi a Londra del 3.4% da gennaio a febbraio.

La Sterlina debole sta attirando acquirenti internazionali a Londra nonostante l’incertezza sulla Brexit. Un recente sondaggio di Hamptons International ha rilevato che gli investitori stranieri hanno acquistato il 57% delle case nelle zone centrali di Londra nella seconda metà del 2018 e ora rappresentano una percentuale più elevata di acquirenti di immobili a Londra rispetto agli ultimi sei anni. Questa cifra mostra un considerevole aumento rispetto al livello di investitori stranieri registrati immediatamente prima e dopo il referendum sulla Brexit, che si attestava attorno al 40%.

Acquirenti di investimenti immobiliari all’estero provenienti dall’UE hanno riacquistato il loro posto come il più grande gruppo di investitori internazionali nel centro di Londra, comprando il 19% delle abitazioni nel secondo semestre del 2018, rispetto al 10% nel secondo semestre del 2017.

Proporzione di case acquistate da acquirenti internazionali a Londra

 Dati: Hamptons International febbraio 2019

Dati: Hamptons International febbraio 2019

 

Aggiornamenti Brexit

L’ultima settimana ha visto un susseguirsi di colpi di scena in Gran Bretagna che hanno spinto la valuta britannica a picchi che non si vedevano da 21 mesi. Il Primo Ministro Theresa May ha annunciato di voler dare la possibilità ai parlamentari di Sua Maestà di votare una proposta di estensione alla Brexit, qualora i nuovi cambi che verranno proposti all’accordo già negoziato, venissero respinti dall’Unione Europea. Immediatamente dopo, i deputati anti-UE del Partito Conservatore, appartenenti all’European Research Group (ERG), hanno asserito di poter offrire concessioni per uscire velocemente dall’Unione con un accordo, purché venga stabilita una data precisa (entro le prossime elezioni politiche in Gran Bretagna) per porre fine al backstop*, che avrebbe reso il Paese uno stato vassallo dell’Europa.

GBP/EUR 90 Day History = GBP/EUR Storico a 90 gg

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La sera di Mercoledì 27 Febbraio il Parlamento britannico ha votato vari emendamenti all’attuale accordo negoziato con l’UE. Con 502 voti contro 20, è passato l’emendamento laburista che prevede il Governo debba sondare l’opinione del Parlamento riguardo un no deal** e a chiedere un’estensione all’articolo 50 qualora l’accordo di Theresa May non venga approvato il 12 marzo.

Ne conviene che la Gran Bretagna potrebbe ancora lasciare l’Unione Europea il 29 marzo come previsto. Inoltre, dopo la sconfitta dell’emendamento laburista ove si chiedeva di mantenere un’unione doganale con l’UE, Jeremy Corbyn, leader del omonimo partito, che votò contro l’adesione al progetto europeo nel 1975, si trova ora costretto a sostenere un secondo referendum. Ma il risultato più rassicurante è stato il riconoscimento dei diritti dei cittadini europei residenti in Gran Bretagna, qualunque sia l’esito della Brexit.

Votazioni di Emendamenti all’Accordo Brexit del Parlamento Inglese – 27 febbraio 2019

Emendamento Presentato da  Testo dell’emendamento Accettato o respinto?
A Partito Laburista Il Governo dovrebbe adottare il piano dei Laburisti sulla Brexit, tra cui un’unione doganale permanente con l’UE, uno stretto allineamento al mercato unico e garanzie su diritti e protezioni. Respinto
K SNP Il Governo dovrebbe escludere l’uscita dall’UE senza un accordo in qualsivoglia circostanza. Respinto
C Deputato Conservatore Caroline Spelman I Deputati dovrebbero avere l’opportunità di dibattere e di votare un’estensione dell’Articolo 50 il 28 febbraio. Ritirato
B Deputato Conservatore Alberto Costa Il Primo Ministro assicurerà che le garanzie sui diritti dei cittadini dell’UE concordate con Bruxelles, si applicheranno anche se il Regno Unito lascia senza un accordo. Accettato
F Deputato Laburista Yvette Cooper Ribadire gli impegni presi dal Primo Ministro martedì per consentire di votare su una NO-DEAL BREXIT e su un rinvio della Brexit se le prossime modifiche all’accordo che presenterà all’UE saranno nuovamente respinte. Accettato

Tabella Riassuntiva Emendamenti

Tuttavia, il Presidente francese Emmanuel Macron, ha dichiarato che si opporrebbe ad una proroga all’Articolo 50 in assenza di una motivazione giustificata. In caso di proroga, si specula che l’UE vorrà ritardare la Brexit probabilmente fino al dicembre 2020, sostituendo il periodo di transizione con la continuazione dell’adesione all’UE.

Aumenta, quindi, la pressione sui parlamentari britannici favorevoli al no deal, per accettare il compromesso proposto dal Primo Ministro, poiché qualsiasi ritardo rischierebbe una completa cancellazione della Brexit tramite un secondo referendum. Jacob Rees-Mogg, il capogruppo dell’ERG, che si opponeva all’attuale accordo, avrebbe quindi ammorbidito la sua opposizione per evitare una lunga protrazione dell’uscita dall’UE ed il conseguente rischio di un secondo referendum e dell’annullamento della Brexit.

Quando potremmo avere ulteriori sviluppi rispetto alla Brexit?

A seguito del voto del Parlamento britannico sugli emendamenti alla Brexit, i parlamentari si prepareranno per i “voti significativi”, a marzo, promessi dal Primo Ministro. Il Governo di Theresa May cercherà di finalizzare una proposta di accordo entro il 12 marzo con Bruxelles per poi presentarla al Parlamento. Questi voti si svolgeranno in tre fasi:
– Fase 1: i parlamentari saranno invitati ad accettare o rifiutare l’accordo finale Brexit;
– Fase 2: qualora l’accordo venisse rifiutato, i parlamentari dovranno votare se il Regno Unito debba lasciare l’UE con o senza un accordo;
– Fase 3: se venisse rifiutato sia l’accordo finale, sia un’uscita dall’UE senza accordo (più che altamente probabile), i parlamentari saranno invitati a votare in merito alla possibilità che il Regno Unito chieda all’UE un’estensione dell’articolo 50.

Quali sono le implicazioni per gli investimenti immobiliari in Inghilterra e a Londra?

Nei nostri ultimi blog, indicavamo che in mancanza di elementi certi sull’uscita o meno della Gran Bretagna dall’Unione Europea, risultava difficile azzardare previsioni dei prezzi immobiliari a Londra. Siamo ora, invece, convinti che acquistare immobili a Londra oggi, prima che la Sterlina si rivaluti ulteriormente, sia un ottimo affare per risparmiatori italiani che volessero effettuare investimenti immobiliari in Inghilterra e a Londra, convinti nella solidità a lungo termine del mercato immobiliare londinese.

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*backstop = l’assicurazione per evitare il ritorno di un confine interno tra la repubblica irlandese da una parte e l’Irlanda del Nord appartenente al Regno Unito dall’altra.
** no deal = uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e dal mercato unico europeo con nessuna nessun accordo, il che significa che il commercio tra Gran Bretagna e Unione Europea sarà condotto secondo le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio

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